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Mangiare per ammalarci di meno..Gli studi dimostrano che chi mangia soia si ammala meno di cancro

Già direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano Franco Berrino che studia da anni l'incidenza dell'alimentazione sullo sviluppo dei tumori, mette in guardia dai cibi poco sani e spiega perchè una dieta "corretta" contribuisca, in modo determinante, a mantenerci sani

 

 

Limitare il consumo di alimenti ad alta densità calorica: si tratta di solito di cibi industrialmente raffinati, precotti e preconfezionati, che contengono elevate quantità di zucchero e grassi e che sono spesso serviti nei fast food. Ogni tanto si può fare uno strappo alla regola mentre nel caso delle bevande zuccherate sarebbero da evitare così come lo zucchero bianco. Le carni rosse non sono raccomandate .

Vanno evitate del tutto le carni conservate come carni in scatola, salumi, prosciutti, wurstel. Limitare il consumo di sale: non più di 5 g al giorno, e di cibi conservati sotto sale.

Il tabacco è meglio evitarlo mentre dell’alcol si può fare un consumo limitato durante i pasti il che significa per le donne non superare il bicchiere di vino (o la lattina di birra o il bicchierino di liquore), per gli uomini non andare oltre i due bicchieri. A questo va aggiunto il controllo del grasso corporeo e un’attività fisica quotidiana: almeno mezzora di camminata al giorno.

La soia è disponibile in varie forme, dal latte ai burger, ed è in effetti una valida fonte di proteine vegetali. Tutti i legumi contengono fitoestrogeni, la soia in particolare ma non c’è nessun problema. Gli studi dimostrano che chi mangia soia si ammala meno di cancro.

E poi consiglio di mangiare i prodotti a base di soia come li hanno sempre mangiati in oriente: il miso nelle zuppe e nelle minestre, qualche volta il tofu (da mangiare ogni tanto), il tempeh (anche tutti i giorni) e il latte per cucinare.

Non ci sono evidenze scientifiche che colleghino il consumo della soia all’insorgere di tumori alla mammella, anzi alcuni studi mostrano che i fitoestrogeni sono protettivi, in particolare per chi ha cominciato a mangiare la soia da bambina; altri che sarebbero efficaci nella diminuzione del rischio di recidive. I fitoestrogeni sono molto più deboli dei nostri estrogeni e si comportano come antagonisti e di fatto funzionano come se fossero degli antiestrogeni.

I formaggi sono concentrati di proteine animali, il parmigiano in particolare, e le diete iperproteiche tendono a far perdere calcio alle ossa perché acidificano l’organismo: l’osso cede i sali basici di calcio per tamponare questa acidità. Però il formaggio ha tanto calcio quindi c’è una certa compensazione. Diciamo che non è detto che il formaggio faccia male alle ossa ma nemmeno che faccia bene, e quindi mangiare molto formaggio non deve essere usato come strategia per rinforzare le ossa.

È un falso mito e un errore in cui cadono anche molti medici poco esperti in alimentazione. Il calcio, non lo dimentichiamo, è presente anche nei vegetali a foglia verde scuro e nel tofu, per esempio.

Tutte le scelte alimentari vanno contestualizzate. Dipende dallo stile di vita. A chi vive nel Nord Europa e svolge lavori pesanti all’aria aperta d’inverno consiglierei di mangiare “egg and bacon” a colazione ma qui in Italia stiamo al caldo tutto il giorno e svolgiamo per lo più lavori sedentari. Non ne abbiamo bisogno.

Durante la settimana una persona normale con una dieta variata può mangiarsi tranquillamente due uova di buona qualità: è importante che non siano di batteria ma di gallina allevata a terra. Se però questa persona mangia molta carne e formaggi e poi anche le uova non va bene perché è un’alimentazione complessivamente poco sana, troppo carica di proteine animali e acidificante.

 

Biscotti fatti in casa con ingredienti sani. È più facile e rapido di quanto non si possa pensare. Ecco una ricetta semplice: miscelate della farina di mandorle con mela cotta o cruda grattugiata e aggiungete un pizzico di sale. Fate delle palline e rotolatele sui semi di sesamo. Schiacciatele così cucinano più in fretta e mettetele in forno per 10 minuti.

Sono biscotti perfetti per la colazione perché grazie alla farina di mandorle non avvertiremo quel fastidioso buco nello stomaco a metà mattina; la frutta secca rallenta, infatti, l’assorbimento del glucosio mantenendo stabile la glicemia.

Un’alternativa può essere rappresentata dai fiocchi d’avena messi a bagno per tutta la notte nel succo di mela; basterà aggiungere una manciata di mandorle grattugiate, creare delle palline e procedere come sopra.

Nella scelta dei cereali cerchiamo di non limitarci al frumento mangiando sempre pane ai pasti e la pasta tutti i giorni perché troppo glutine non fa bene. Mangiamo anche la pasta di grano saraceno, miglio, farro e kamut. 

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